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    giovedì 2 aprile 2020

    Coronavirus: le risposte che non possono attendere - di Fabio Sabatini

    Illustrazione di Brian Stauffer - https://brianstauffer.com/

    Una lucida analisi del momento di Fabio Sabatini, pubblicata sulle sue pagine Twitter e Facebook.

    Ci sono tante cose che non sappiamo sul nuovo coronavirus. Se la guarigione comporta immunizzazione, per esempio, e se un vaccino è possibile. Ma questi sono problemi che risolverà la scienza, coi suoi tempi. Per avere risposte il pubblico può solo aspettare.
    Altre risposte invece non possono più attendere.

    - Non sappiamo se il governo italiano abbia un piano per contrastare l'epidemia che vada oltre il lockdown.
    - Non sappiamo se si intende effettuare tamponi a tutti i potenziali contagiati, come in Corea del Sud.
    - Non sappiamo se saranno implementati sistemi di tracciamento digitale dei contatti dei pazienti positivi, come avviene non solo in Corea ma anche a Taiwan e Singapore.
    - Non sappiamo se c'è qualche interesse a testare un campione rappresentativo della popolazione, come proposto dagli ex presidenti dell'Istat.
    - Non sappiamo se i microdati dei pazienti saranno mai messi a disposizione della comunità scientifica.
    - Non sappiamo se si pianifica di effettuare esami sierologici su tutta la popolazione, come sembra si apprestino a fare Germania e Regno Unito per capire chi ha conseguito l'immunità e consentirgli di tornare al lavoro.
    - Non conosciamo gli scenari di previsione che orientano le misure restrittive: cosa si aspetta il governo dai prossimi 30, 90, 365 giorni?
    - Non sappiamo se il governo pianifica di allentare gradualmente le restrizioni, per quali categorie di persone e in quale misura, o se si crede davvero che alla fine del lockdown "torneremo ad abbracciarci" (per usare le parole infelici pronunciate dal presidente del consiglio).
    - Non abbiamo ben chiaro nemmeno cosa propone il governo all'Europa per finanziare lo stimolo fiscale necessario. Se ho ben capito (ma non è facile), si invoca una "solidarietà europea", che dovrebbe manifestarsi con l'emissione di Eurobond, ma non ci sono al momento proposte concrete sul design (per esempio, chi li emette? Quanto durano? Chi li garantisce? Chi li compra? A chi conviene?).

    Sappiamo solo che, a un mese dall'inizio dell'epidemia, con ormai 13mila vittime accertate, il governo ha chiesto la consulenza gratuita di un nutrito gruppo di tecnici (a proposito, tra le tante cose che non sappiamo c'è anche il criterio con cui sono stati selezionati) per *iniziare a valutare* la possibile utilità di strategie alternative per contrastare il virus.
    Iniziare.
    Valutare.
    Possibile utilità.

    Nel frattempo, l'unico piano è restare chiusi in casa e sperare che la scienza trovi presto una soluzione.
    Dobbiamo smettere di parlare di "modello Italia" come se esistesse davvero. Tantissimi in Italia stanno dando prove di eroismo incredibili e commoventi. Molti operatori sanitari hanno già perso la vita. Un'enormità di persone sopporta stoicamente sofferenze inimmaginabili.
    Ma le nostre istituzioni stanno dando al mondo l'esempio di cosa *non* fare.

    * Fabio Sabatini è Professore Associato di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia e Diritto della Sapienza Università di Roma, dove è Direttore dello European PhD Programme in Socio-Economic and Statistical Studies. 
    È fondatore e curatore di Social Capital Gateway, co-editor dell'International Review of Economics e referee abituale per decine di riviste scientifiche internazionali. Il suo lavoro di ricerca riguarda soprattutto il rapporto tra capitale sociale e crescita economica e le conseguenze economiche e politiche dell'uso dei social media.

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