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    lunedì 30 marzo 2020

    Annette Kellerman, la donna che inventò il costume da bagno, raccontata da Johannes Bückler

    Annette Kellerman nel film "Neptune's Daughter" (1914)
    Johannes Bückler (pseudonimo ispirato al nome di una specie di Robin Hood tedesco vissuto a fine Settecento) è uno degli account più godibili di Twitter. Racconta, con uno stile asciutto, coinvolgente e in prima persona, storie bellissime di persone celebri ma anche poco note, vittime di guerre, di leggi inique, di violenza, di mafia. Piccoli gioielli regalati sulle pagine del social, fruibili liberamente, 
    Alcune di quelle storie sono state raccolte in un volume pubblicato dalla casa editrice People e il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Amici di Adwa. Il libro si intitola Non esistono piccole storie e si può acquistare su Amazon qui.
    Questa è la storia di Annette Kellerman, nuotatrice e attrice australiana, che nei primi anni del '900 fu arrestata a Boston per atti osceni in luogo pubblico per aver indossato un costume che le lasciava scoperte le gambe e le braccia. Il suo arresto però indignò l'opinione pubblica tanto che alla fine favorì la diffusione del costume da bagno.
    [per chi volesse approfondire, su Youtube si trovano spezzoni dei film d'epoca di Annette]


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    Johannes Bückler

    Non so cosa avessero da urlare. Ero sdraiata in spiaggia, col mio bel costume nero a un pezzo col sole che accarezzava le mie braccia e le mie gambe scoperte, quando avevano cominciato a gridare “Vergogna! Vergogna!”. Vergogna di che?
    Avevo ventun anni compiuti da poco e senza paura replicai: «Io voglio nuotare e non posso farlo indossando più vestiti di quanti siano necessari per una sfilata di moda. Sarebbe come nuotare in catene!». Non servì a nulla. 
    Ero a Revere Beach, una spiaggia nei pressi di Boston e quelle urla finirono presto. Presto, nel senso che furono un paio di manette a porre fine alla storia. Arresto per indecenza, scrissero i poliziotti. Arrestare una “sirena” come me. Che pazzia, pensai 
    Già, una sirena. Che a sei anni nemmeno riusciva a stare in piedi con quelle gambette troppo fragili. Per questo papà mi metteva quelle imbragature d’acciaio perché i medici dicevano che avevo le ossa piene di gesso.
    Ma poi quel medico e quella speranza. 
    Per tornare a camminare? Lezioni di nuoto, disse. Io non volevo entrare in acqua con quelle imbragature. Supplicai papà, lo pregai, ma lui mi obbligò a frequentare i corsi dei bagni Cavill’s di Sidney.
    E a tredici anni il miracolo. 
    Abbandonai quei pezzi d’acciaio che imprigionavano le mie gambe. E presi il “volo”. A quindici anni cominciai a dedicarmi completamente al nuoto. E di lì a poco comunicai a mio padre l’intenzione di partecipare alle competizioni. 
    Vinsi presto la mia prima gara battendo la formidabile Vera Buttel, diventando campionessa del miglio del Nuovo Galles del Sud in 33' 49". Poi il trasferimento a Melbourne. Mi esibivo vestita da sirena in in una grande vasca di vetro piena di pesci all'Exhibition Aquarium.
    Nel 1905 mi recai in Inghilterra. Impressionai il mondo intero nuotando nel Tamigi per oltre 21 km. Il 24 agosto 1905 fui la prima donna a tentare la traversata a nuoto della Manica. Avevo solo diciotto anni e fu il mio primo insuccesso. 
    E poi la vittoria in una gara di 36 km nel Danubio. Il 7 agosto un nuovo tentativo fallito di attraversare la Manica. E poi un terzo, fallito pure quello. Ricordate quando all’inizio vi ho raccontato dell’arresto per indecenza per aver indossato un costume nero a un pezzo?
    A quel tempo i costumi di noi donne erano dei veri e propri abiti. Con tanto di calze e scarpe. Mi dite come si poteva nuotare abbindate in quel modo? Per quello mi ero ribellata. E per quello ero stata arrestata. Però il costume che indossai quel giorno divenne popolarissimo.
    Tanto da costringermi ad inaugurare una nuova linea di moda. La linea con il mio nome “ Annette Kellerman”. E così ero una campionessa di nuoto e una disegnatrice di costumi. Ma non mi fermai lì.
    Nel 1906 approdai negli Stati Uniti, e precisamente a Hollywood 
    Potevo passare inosservata? E quando mai. Quando nel 1917 il film "La figlia degli Dei" arrivò in Australia, quel giorno venne definito «uno dei più grandi eventi» della storia del paese. Non so. Forse perché ero la prima attrice a comparire nuda in un film di Hollywood.
    E così ero una campionessa di nuoto, una disegnatrice di costumi e un’attrice di Hollywood. Ma non mi accontentai. Diventai una star di vaudeville. Un genere teatrale di origine francese. Commedie leggere, tra prosa e strofe cantate.
    Ma non solo. Cominciai a scrivere. Una raccolta di favole per bambini, Fairy Tales of the South Seas del 1926 e My Story , un'autobiografia.
    E poi libretti su salute, bellezza e fitness.
    E questa è la storia della donna arrestata per atti osceni in luogo pubblico per aver indossano un costume da bagno davanti a tutti. Nel 1943, negli Stati Uniti, i “costumi Kellerman” venivano ancora considerati una “prova di indecenza”.
    Annette Kellerman è morta nell'ospedale di Southport, nel Queensland, il 5 novembre 1975, all'età di 88 anni. Le sue ceneri sparse in mare sopra la grande barriera corallina.

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